DAL 7 AL 13 MARZO 2022
Qui siamo e qui ci raccontiamo
Quando abbiamo cominciato a pensare a questo momento della nostra vita associativa ci siamo dette che non potevamo lasciar passare l’importante ricorrenza senza fermarci a rileggere il nostro cammino e poi creare un ulteriore momento di riflessione sul problema della violenza che fosse aperto alla cittadinanza e a tutti i soggetti della rete con i quali abbiamo creato un’alleanza collaborativa nell’affrontare i diversi casi, sempre più complessi, che incontravamo nell’operato quotidiano.
In questi ultimi due anni poi, per i noti motivi della pandemia, ci siamo dovute reinventare: abbiamo trovato nuove forme di accoglienza per continuare a lottare contro la violenza maschile e per la libertà delle donne con le molte di loro che ascoltiamo e aiutiamo ogni anno. E ci siamo riuscite.
Un evento inaspettato a cui abbiamo risposto con immediata forza e capacità di riprogettare le nostre attività. Il nostro intero sistema organizzativo – Centro antiviolenza, sportelli, Case rifugio e Case di Transizione – non ha smesso di essere presente per accompagnare le donne nei loro percorsi di uscita dalla violenza, che è stata anche più evidente a causa dei lunghi periodi di convivenza forzata imposti dai lockdown.
Anzi, siamo riuscite a portare la nostra attività anche in territori altri, aprendo un nuovo CAV a Grado con relativa Casa rifugio.
Abbiamo continuato a lavorare per il cambiamento culturale che rappresenta le fondamenta su cui si fonda ogni azione, perché possa essere incisiva e produrre frutti: la nostra azione non si ferma alla solidarietà e al sostegno, la nostra è azione politica per cambiare la società in ogni suo aspetto.
La dimensione politica è al centro della nostra attività di prevenzione nel momento in cui portiamo il tema nello spazio pubblico della scuola e ci poniamo l’obiettivo di agire in chiave trasformativa dei modelli dominanti di socialità e di relazione tra i sessi.
La politica delle donne è quella che pratichiamo nei luoghi del femminismo e che agiamo nelle piazze per decostruire gli assetti di una società costruita e improntata a modelli che non vogliamo perché sempre pronta a rispondere innanzitutto ai bisogni maschili. Le donne sono la metà della popolazione e non sono affatto fragili, ma le si vuole indebolire, ritagliando per loro un piccolo spazio in una società che non cambia secondo i loro bisogni; sono indebolite dai pregiudizi, come quello di non essere solidali, di non voler accettare gli incarichi dirigenziali, di essere troppo timide o troppo aggressive, di essere passive o iperattive, di essere troppo o troppo poco…
In questo libro-testimonianza abbiamo dato la parola ad alcuni tra i collaboratori storici dell’Associazione, alle operatrici della prima ora e alle fondatrici del Centro, nonché ad alcune donne che hanno voluto portare la loro testimonianza. La pubblicazione presenta anche i servizi offerti alla cittadinanza e una lettura di quel che l’Associazione rappresenta per la comunità non solo goriziana e dell’Isontino, ma anche di un territorio più vasto, nella consapevolezza che dalle donne si è scatenata sempre una fortissima energia, che ha portato a cambiamenti impensabili nel nostro Paese, a nuove leggi, a una nuova mentalità e a un nuovo modo di fare politica
Pensare ad agire insieme, lavorare insieme, coordinarci, riconoscerci nelle differenze, affidarci, confrontarci, programmare e attraversare l’esperienza collettivamente è quel di più che dà il senso di appartenenza ad un’Associazione.