Nei dieci anni di attività del nostro centro antiviolenza abbiamo potuto osservare che uno, se non il principale motivo di silenzio e accettazione di un rapporto violento è, per una donna, la mancanza di autonomia economica.
Avere un lavoro è, dunque, il mezzo fondamentale su cui costruire un percorso di affrancamento da maltrattamenti e violenza familiare, la base su cui fondare il cambiamento della propria condizione di dipendenza e subalternità.
Ecco perché la sensibilizzazione al diritto al lavoro, all’importanza sociale e politica che questo rappresenta, è la caratterizzazione principale della rassegna cinematografica ANIMAMENTE 2013.
Sei film che propongono fatti, alcuni reali, in cui le donne vivono l’esperienza del lavoro come un campo dove si soffre, ci si misura, si resiste, si solidarizza, si trova rispetto e dignità, si cresce cittadine consapevoli. Le storie narrate partono da situazioni di difficoltà economiche e familiari con protagoniste delle donne che hanno necessità di lavorare per aiutare la famiglia o rendersi autonome e che matureranno scelte importanti, talvolta drastiche, ma fondamentali per la loro vita.
Il nostro obiettivo è anche quello di riflettere e far riflettere sulle prospettive delle giovani donne affinchè riescano a progettare il proprio futuro con lo sguardo centrato sul lavoro quale mezzo per esprimere e realizzare se stesse, le proprie capacità ed interessi e possano trovare spazi adeguati a riceverle. Per questo è necessario guardare il lavoro femminile in modo nuovo e, come dice Maurizio Ferrera nel suo saggio “ Il fattore D. Perché il lavoro delle donne farà crescere l’Italia”:”……la più grande occasione per il nostro futuro è semplice e sorprendente:” fare largo alle donne”, dare più spazio alle loro aspirazioni, ai loro talenti, ai loro bisogni”.